Thumbio

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Un tutore composto da materiali innovativi

Designer: Clarita Caliendo
Supporto scientifico: Carla Langella, Carlo Santulli, Antonio Bove

Thumbio propone una nuova tipologia di tutore destinato a immobilizzazioni terapeutiche per patologie infiammatorie e degenerative della mano e del polso come rizoartrosi, artrosi, tendiniti e infiammazioni del pollice, malattia di Dupuytren, sindrome del tunnel carpale e malattia di De Quervain, definita anche texting thumb.

materiali di matrice naturale

In Thumbio si è scelto di progettare sia un tutore che il materiale con cui realizzarlo.

Nell’esposizione sono mostrati diversi campioni di materiali sperimentati per usi wearable e per questo tipo di applicazioni e il prototipo di tutore realizzato con una delle bioplastiche realizzata con amidi, liquido di governo di mozzarella di bufala e funzionalizzata con elementi vegetali, funzionalizzata con componenti vegetali fitoterapeutici, antibatterici, antidolorifici ed antiedemigeni per uso topico in forma di radici, foglie, fibre o fiori.

Con l’inserimento di una stecca in legno di betulla nella matrice bioplastica, può essere impiegato anche per piccole fratture per limitare alcuni movimenti.

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Bioplastiche del mare

bioplastiche
del mare

Designer: Francesca Amato e Clarita Caliendo
Supporto scientifico: Carla Langella e Mario Malinconico

Campioni di materiali realizzati con approccio bio-ispirato a partire da materie prime di origine marina tra cui valve di mitili, alghe e gusci di gamberi realizzati da designer in un laboratorio di chimica dell’istituto IPCB del CNR, sotto la guida dei responsabili scientifici e con la collaborazione dei ricercatori di chimica.

valve di mitili, gusci di crostacei e alghe

I materiali sono realizzati attraverso il sapiente utilizzo di: valve di mitili, gusci di crostacei e alghe. La scelta dei campioni biologici non è casuale, in quanto ognuno di essi possiede diverse qualità estetiche e fisiche ideali per la creazione di un materiale.

Un design della materia, che si ispira ai materiali biologici e alle loro proprietà prediligendo la discontinuità alla continuità, la disomogeneità all’omogeneità, le sfumature di colore e i gradienti di opacità all’uniformità cromatica e ottica e la variazione delle prestazioni meccaniche in relazione alle sollecitazioni previste.

il processo di produzione

Dopo aver prelevato i campioni biologici, questi ultimi sono stati sottoposti a lavaggio. 

Il secondo passaggio consisteva nella macinazione dei campioni e degli altri componenti del materiale stesso, ad esempio PCL. 

Dopo aver effettuato una demineralizzazione nel caso di alcuni campioni, il tutto viene composto per realizzare il materiale finale.

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