EchinoDesign

exhibition - Open call

echinodesign

L' intersezione tra design, arte and scienza

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La mostra

A cura di Carla Langella, Valentina Perricone, Roberta Angari 

Patrocinato da Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, Dipartimento (DADI), e Città della Scienza 

In collaborazione con Lucia Gambardella e Antonia Minervini 

il contributo di Antonella Rosmino, Sara Coscione e Ciro Esposito 

 

EchinoDesign è una mostra internazionale che si propone come una nuova opportunità per indagare, in modo transdisciplinare, il rapporto tra design, arte e scienza dal punto di vista della biomimetica, disciplina che si occupa di trarre ispirazione da principi, logiche, morfologie e strutture osservati in natura per la progettazione di tecnologie e artefatti innovativi. 
L’esposizione sarà declinata in duplice modalità, fisica e virtuale, includerà prodotti di design, artistici, e scientifici che interpretano, in chiave biomimetica, i caratteri biologici degli echinoidi (ricci di mare) osservati da diversi punti di vista e attraverso differenti livelli di indagine morfologici, generativi, strutturali, materici, dinamici e compositivi. 

A partire dal 15 aprile al 31 luglio è aperta la call, rivolta a designer, artisti, ingegneri e scienziati, per proporre idee e concept di artefatti ispirati agli echinoidi.  

I candidati possono consultare la sezione Learning from Echinoids per approfondire la conoscenza scientifica dei caratteri biologici degli echinoidi e trovare suggerimenti sulle possibili applicazioni biomimetiche in base all’area di applicazione che si intende indagare (arredo, biomedicale, gioielli, dispositivi elettronici, interaction designnuovi materiali, grafica, arti figurativemusica, architettura ed ediliziavisualizzazione di dati e risultati scientifici, applicazioni digitali, ecc.). l

Le proposte sottomesse verranno valutate e selezionate da un comitato scientifico multidisciplinare composto da esponenti del design, dell’ingegneria e della scienza di rilievo internazionale.  

I risultati della selezione verranno pubblicati il 15 Settembre 2021. 
A partire da questa data, i progetti selezionati dovranno essere sviluppati e prodotti in forma di artefatti da esporre e inviati entro il 15 novembre 2021.  

Durante la fase di sviluppo dei concept sarà possibile richiedere un supporto tecnico e scientifico ai curatori (echinodesign@gmail.com). I prodotti selezionati per essere esposti dovranno essere realizzati autonomamente dai progettisti o in collaborazione con aziende partner del progetto. 

La mostra verrà esposta a partire dal 24 Febbraio 2022 presso Città della Scienza di Napoli e virtualmente attraverso una piattaforma online che verrà concepita in modo da poter essere itinerante con tappe in Italia e all’estero. 
All’esposizione saranno correlati interventi seminariali e workshop internazionali sui temi della biomimetica e dell’innovazione sostenibile 

Mediante l’integrazione di diversi punti di vista e differenti interpretazioni sul tema degli Echinoidi, verrà offerta al pubblico un’esperienza multidisciplinare e multisensoriale, che consentirà anche ai visitatori meno esperti, di immergersi nell’ affascinante mondo degli echinoidi e di comprenderne sia l’incredibile valore ambientale sia le potenzialità di ispirazione per lo sviluppo di nuovi artefatti. 

  

Echinodesign: i progetti

EchinoDesign nasce da due progetti di ricerca:

  • Mechanical design of the echinoid endoskeleton and inspired industrial details for design engineering in the Industry 4.0 Era

Ricerca interdisciplinare sviluppata nell’ambito del corso di dottorato in Ambiente, Design e Innovazione dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” e dell’Hybrid design Lab.

  • RICCIcliamo: la seconda vita del riccio di mare

Due linee di ricerca incentrate sul riuso degli scarti alimentari del riccio di mare in un’ottica di economia circolare, a cura di tre diverse università italiane (UniMi, UniPd, UniGe). 

Mechanical design of the echinoid endoskeleton and inspired industrial details for design engineering in the Industry 4.0 Era

Gli echinoidi, comunemente conosciuti come ricci di mare, sono invertebrati bentonici che popolano i mari fin dal tardo Ordoviciano, circa 450 milioni di anni fa. Durante la loro evoluzione, essi sono andati incontro a una rilevante radiazione adattativa specializzandosi in una varietà di forme e stili di vita adattate ai più disparati habitat marini. Il successo evolutivo degli echinoidi è certamente dovuto all’esclusivo design dei loro endoscheletri, pronti a resistere agli stress biotici e abiotici a cui sono sottoposti nell’ambiente acquatico. Eppure, tali strutture ottimizzate, che minimizzano l’energia e i materiali da utilizzare per la loro realizzazione, costituiscono anche dei nature models ideali per il trasferimento tecnologico di soluzioni funzionali intelligenti nell’ingegneria e nei più svariati settori di disegno industriale. 

In tale contesto nasce EchinoDesign, basato su un progetto di ricerca interdisciplinare dal titolo “Mechanical design of the echinoid endoskeleton and inspired industrial details for design engineering in the Industry 4.0 Era” sviluppato nell’ambito del corso di dottorato in “Ambiente, Design e Innovazione” dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” e dell’Hybrid design Lab.  Tale ricerca è stata di fatto incentrata sullo studio delle caratteristiche morfologiche e strutturali dello scheletro degli echinoidi volto all’acquisizione di nuove conoscenze biologiche e all’individuazione di strategie funzionali per il loro trasferimento biomimetico.  Gli echinoidi sono dunque diventati guida e modello per lo sviluppo di diversi concept bio-ispirati.

Per saperne di più vai alla sezione: Learning from Echinoids.

 

Lo studio è stato condotto da: 

 

Valentina Perricone, Università della Campania “Luigi Vanvitelli” 

 

 in tutoraggio con: 

Carla Langella, Università della Campania “Luigi Vanvitelli” 

Maria Daniela Candia Carnevali, Università statale di Milano 

Mario De Stefano, Università della Campania “Luigi Vanvitelli” 

Flavio Ferrazzano, Weiko s.r.l.

Tobias Grun, Università della Florida 

Michal Kowalewski, Università della Florida

Con la fondamentale partecipazione di:

 

Francesco MarmoLuciano Rosati, Università
Federico II di Napoli 

Gabriele Pontillo, Università della Campania “Luigi Vanvitelli”

Lucas Fabian Olivero, Università di Algarve e Università di Aberta 

 

 

 e l’indispensabile supporto di: 

Paolo Russo, Università Federico II di Napoli 

Sergio Bravi, Università Federico II di Napoli 

Luigia Santella, Stazione Zoologica di Napoli 

 

RICCIcliamo: la seconda vita del riccio di mare

I ricci di mare, oltre a svolgere un ruolo cruciale nell’ecosistema marino e a ispirare, con la loro particolare conformazione, soluzioni biomimetiche innovative, rappresentano in molti paesi – Italia compresa – una prelibatezza culinaria. Mangiarli come condimento di un piatto di pasta, o crudi come antipasto, è però un’esperienza che, anche se gratificante dal punto di vista gustativo, è decisamente non sostenibile dal punto di vista ecologico: del riccio, infatti, si mangiano solo le gonadi, mentre il resto (dal 70 al 90% della massa totale) viene scartato.
Grazie al lavoro di un team di ricerca multidisciplinare, che coinvolge diversi atenei  (UniMi, UniPd, UniGe) e che è diretto e coordinato dal Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali UniMi, è ora possibile riutilizzare questi scarti alimentari in maniera innovativa in un’ottica di economia circolare: le applicazioni vanno dalla medicina rigenerativa (con la creazione di veri e propri sostituti della pelle ottenuti dal collagene che circonda la bocca del riccio) all’allevamento e acquacoltura (tramite la produzione, a partire dalla teca del riccio, di una farina ricca di calcio e antiossidanti da usare come additivo per i mangimi di galline ovaiole, pesci e degli stessi ricci).

Per saperne di più visita il sito: https://www.riccicliamo.it/

Pier / Risorsa Mare

exhibition

pier / risorsa mare

Responsabili Scientifici: Carla Langella e Mario Malinconico

La mostra Diatom De-science. Intersection between Design and Science, inaugurata nel luglio 2014 a Città della Scienza, è nata dalla volontà di divulgare e condividere i risultati del progetto di ricerca “Proprietà fotoniche e micromeccaniche delle diatomee” coordinato da Mario De Stefano, con responsabili scientifici Carla Langella ed Edoardo De Tommasi, finanziato dal programma FIRB del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Scientifica. .

La mostra esplora il rapporto tra design e scienza traendo ispirazione dalla ricerca sulle diatomee, organismi fotosintetici unicellulari ampiamente diffusi in natura, di grande valore ambientale. Lo sviluppo della mostra è avvenuto secondo un approccio virale fondato sulla scelta di “amplificare” i risultati della ricerca attraverso il coinvolgimento di scienziati, designer e artisti italiani e internazionali, provenienti da diversi contesti, invitati ad interpretare tali risultati da molteplici punti di vista.

L’esposizione nasce anche come occasione di indagine e di intersezione tra ricercatori, designer, scienziati e aziende sui temi della Biomimetica, disciplina che trae ispirazione da principi, logiche, morfologie e strutture osservati in natura per apportare innovazione sostenibile nei processi di sviluppo di nuovi prodotti.

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Italia – La bellezza della conoscenza

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italia- la bellezza della conoscenza

Progetto promosso e finanziato da: Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale - MAECI
Realizzato da: Il Consiglio Nazionale delle Ricerche - CNR

La mostra “Italia – la bellezza della conoscenza” nasce nell’Aprile 2018 a Roma, dopodiché si sposta, data la sua natura itinerante, in tutta Italia e all’estero.

Lo scopo della mostra è quello di mostrare l’eccellenza Italiana nella ricerca scientifica e tecnologica attraverso i prodotti di università, centri di ricerca, grandi aziene o Start-Up.
La mostra affronta cinque temi principali: l’ambiente, lo spazio, l’alimentazione, la salute e i beni culturarli. In ognuno di essi evidenzia la capacità del sistema di ricerca Italiano di unire la conoscenza con la tradizione artistica, ottenendo così dei prodotti innovativi con un occhio di riguardo al Design.

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Bergamo Scienza

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Bergamo scienza

Mostra a cura di: Associazione Bergamoscienza; Consiglio Nazionale delle ricerche, Fondazione IDIS-Cittè della scienza, Università di Napoli Luigi Vanvitelli, Stazione Zoologica di "Anton Dohrn" e Greenpeace Italia.

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HYBRID-ISM & MULTI-ETHNICITY 2016

exhibition

HYBRID-ISM & MULTI-ETHNICITY 2016

Mostra a cura di: Patrizia Ranzo, Mariella Poli, Carla Langella, Francesco dell’Aglio, Chiara Scarpitti e Enza Migliore.
Responsabili scientifici: Patrizia Ranzo, Mariella Poli e Carla Langella.

Mostra internazionale in cui sono stati esposti i risultati dell’International Exchange tra il California College of The Arts (prof. Mariella Poli) e la Seconda Università degli Studi di Napoli (prof. Ranzo, prof. Langella). Lo scambio è avvenuto nell’ambito del corso Design Thinking tenuto da Patrizia Ranzo e Carla Langella del Corso di Laurea Magistrale in Design per l’Innovazione. L’esibizione è avvenuta dall’1 al 12 giugno 2016 presso la sala Marie Curie di Città della Scienza.

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HYBRID-ISM & MULTI-ETHNICITY 2014

exhibition

HYBRID-ISM & MULTI-ETHNICITY 2014

Mostra a cura di: Carla Langella, Francesco dell’Aglio, Paolo Emilio Colombo, Enza Migliore e Nicola Di Costanzo.
Responsabili scientifici: Mariella Poli e Carla Langella

Nella mostra internazionale Hybrid-ism and Multi-Ethnicity sono stati esposti i risultati del corso Hybrid-ism & Multi-Ethnicity, tenuto nel semestre autunnale del 2014, nell’ambito di un International Exchange proposto da Mariella Poli, tra gli studenti del California College of Arts di San Francisco, US e gli studenti di design della Seconda Università degli Studi di Napoli che ha riguardato il confronto tra Napoli e San Francisco in termini di problematiche dell’immigrazione, di ibridazioni tra rituali, abitudini, conoscenze, strategie e strumenti per la tolleranza e per l’interscambio di culture. Nei progetti e nelle prototipazioni gli allievi sono stati seguiti dai tutor Francesco Dell’Aglio, Paolo Emilio Colombo, Enza Migliore, Nicola Di Costanzo.

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SU 3D PrintEX

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SU 3D Printex SHENZHEN

Esposizione internazionale “Bioinspired Design and 3D printing” nell’ambito del SU 3D PRINTEX, incluso nell’International Technology Transfer Convention 2015, tenutasi presso il Shenzhen Convention and Exhibition Centre, Shenzhen, Cina dal 17 al 19 aprile 2015. Esposizione a cura di Carla Langella.

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Enviromental Dialog/Mute Azioni

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enviromental dialog /
mute azioni

Il tema affrontato dall’istallazione di Design sviluppata dagli allievi del corso di Design per l’Innovazione della SUN, nell’ambito dell’esposizione Environmental Dialog tenutasi a conclusione del corso Summer Study Abroad Italy ideato e realizzato da Mariella Poli del California College of Arts, è la relazione tra trasformazioni, danni e rigenerazione che si verificano tanto nei materiali quanto nelle persone per effetto di un grande trauma come l’incendio che ha distrutto il Museo di Città della Scienza bruciato nel marzo 2013.

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Diatom De-Science

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diatom
de-science

Coordinamento scientifico: Carla Langella
Mostra a cura di: Carla Langella, Francesco dell’Aglio e Giulia Scalera.
Fotografie di: Emanuele La Russa con la collaborazione di Francesco Dell’Aglio​

La mostra Diatom De-science. Intersection between Design and Science, inaugurata nel luglio 2014 a Città della Scienza, è nata dalla volontà di divulgare e condividere i risultati del progetto di ricerca “Proprietà fotoniche e micromeccaniche delle diatomee” coordinato da Mario De Stefano, con responsabili scientifici Carla Langella ed Edoardo De Tommasi, finanziato dal programma FIRB del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Scientifica. .

La mostra esplora il rapporto tra design e scienza traendo ispirazione dalla ricerca sulle diatomee, organismi fotosintetici unicellulari ampiamente diffusi in natura, di grande valore ambientale. Lo sviluppo della mostra è avvenuto secondo un approccio virale fondato sulla scelta di “amplificare” i risultati della ricerca attraverso il coinvolgimento di scienziati, designer e artisti italiani e internazionali, provenienti da diversi contesti, invitati ad interpretare tali risultati da molteplici punti di vista.

L’esposizione nasce anche come occasione di indagine e di intersezione tra ricercatori, designer, scienziati e aziende sui temi della Biomimetica, disciplina che trae ispirazione da principi, logiche, morfologie e strutture osservati in natura per apportare innovazione sostenibile nei processi di sviluppo di nuovi prodotti.

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