C.H.E.E.S.E.

c.h.e.e.s.e.

Cultura! Heritage Emotional Experience See-through Eyeswear

Responsabile Scientifico: Carla Langella, Dipartimento di Ingegneria Civile, Design, Edilizia e Ambiente, Seconda Università degli Studi di Napoli SUN
Coordinatori di unità di ricerca e partner: Francesco Mele Centro Nazionale Ricerche CNR ICIB, Istituto di Cibernetica "Eduardo Caianiello”, Francesco Cutugno Università degli Studi di Napoli Federico Il • Dipartimento di Ingegneria elettrica e delle Tecnologie dell'Informazione, Francesco Tuccinardi HUB S.p.a. (Azienda Capofila), Settimio Rienzo Direzioni s.r.l., Beniamino Guida AEROMECHS s.r.l.
Componenti unità di ricerca: Carla Langella, Armando di Nardo, Francesco Dell'Aglio, Nicola Di Costanzo, Nicola Esposito, Enza Migliore

Il progetto “C.H.E.E.S.E. – Cultura! Heritage Emotional Experience See-through Eyeswear” nasce con l’obiettivo di rendere la fruizione del patrimonio culturale, innovativa ed interattiva.

Il progetto di ricerca è stato finanziato dal Ministero dell’istruzione nell’ambito “Spazi della cultura 2.0”.

valorizzare

Nel saggio “L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica”, Walter Benjamin afferma come, con l’avvento delle nuove tecnologie come cinema, stampa e fotografia, le opere d’arte non abbiano più lo stesso valore di unicità.

“Hic et nunc” ossia “Qui e ora”, questa è sempre stata la natura delle opere d’arte fino a quando è stato possibile riprodurle e offrirle al pubblico tramite foto o modelli 3D, come accade oggi.
Questo procedimento, rende sì l’opera raggiungibile da chiunque, ma elimina l’alone di curiosità che potrebbe generarsi nel sentirne il nome, un racconto o ammirando una piccola riproduzione nata non dal gesto meccanico, ma dal gesto artistico.

Come fare, quindi, a riattribuire all’opera quella sensazione di unicità in un mondo sempre meno sorpreso dall’arte? Attraverso la Realtà Aumentata.

occhiali per la realtà aumentata

La realtà aumentata è una tecnologia all’apparenza complessa ma di una semplicità unica. Dal nome è possibile ricavare il significato, ossia: sovrapporre elementi digitali alla realtà.
Un po’ come abbiamo sempre visto nei film di fantascienza, quando sul caschetto dell’astronauta, compaiono grafici, oggetti tridimensionali, scritte e così via.
Lo scopo del progetto è rendere fruibile questo tipo di tecnologia non più attraverso uno Smartphone, ma attraverso un “occhiale” ergonomico, touchless e utilizzabile attraverso input vocali.

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Living Lights

living
lights

become aware trough game

Designer: Marco Fiume
Supporto scientifico: Carla Langella e Valentina Perricone

Il progetto intende divulgare in maniera esperienziale i fondamenti scientifici delle diverse forme di luminescenza osservate in natura (bioluminescenza, iridescenza e biofluorescenza), integrandole con la tematica del global warming e della conseguente estinzione in atto di alcune specie.

Strutturato in modalità di gioco, il suo fine è quello di educare le nuove generazioni all’esistenza di organismi viventi poco conosciuti e delle dinamiche che li vedono protagonisti.

Il gioco si compone di un book didattico, cards luminose interattive e di una serie di piccoli strumenti di ausilio, all’esperienza, il tutto contenuto da un packaging che diviene parte del gioco.

bioluminescenza, iridescenza e biofluorescenza

Noi essere umani non siamo capaci di emttere luce, per questo siamo ammaliati dagli organismi capaci di farlo.

Tuttavia, lo stupore umano solitamente si ferma lì, al semplice stupore. Nessuna domanda su come sia possibile una tale magia. I bambini sono, per loro natura, estremamente curiosi di tutto ciò che li circonda.

Living Lights, con la semplicità del gioco, prende in esame molti organismi, conosciuti e poco conosciuti, che posseggono le caratteristiche di Bioluminescenza, iridescenza e biofluorescenza e ne evidenzia i fondamenti scientifici e, soprattutto, quali sono i fattori di rischio che ne causerebbero l’estinzione.

il futuro del pianeta

Tutti gli organismi, da quelli visibili ai nostri occhi fino a quelli che involontariamente si nascondo, hanno un ruolo su questo pianeta. L’essere umano, spesso, pretende da tutti gli altri esseri viventi, senza domandarsi se ciò che vuole è in contrasto con il loro scopo. 

Per questo motivo, riponiamo la fiducia nei bambini, nelle nuove generazioni, e per loro è stato realizzato questo progetto. I bambini domandano, chiedono e soprattutto empatizzano con qualsiasi cosa, sia essa vivente o non vivente.

Spronando la curiosità e l’empatia dei bambini, quindi, Living Lights mira all’acquisizione di una maggiore consapevolezza del mondo naturale mediante l’apprendimento di nuove conoscenze e alla confutazione di quelle erroneamente ritenute corrette.

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